C’è un prefisso molto usato ultimamente, che alcune realtà – per fortuna – riescono a coniugare concretamente nel proprio ambito: -eco, come ecosostenibile, che spesso si accompagna a ecologico.
Così, in Piemonte, sono nati gli ecoristoranti: locali che si impegnano a ridurre la quantità di rifiuti prodotti durante l’attività, cercano di diffondere tra i clienti buone abitudini e sensibilizzano contro lo spreco alimentare. L’iniziativa, avviata già lo scorso anno dal consorzio Covar14 e poi consolidatasi, coinvolge 35 locali che mettono a punto azioni come uso di prodotti con vuoto a rendere o alla spina, uso di tovaglie e tovaglioli di stoffa, compostaggio domestico dei propri scarti organici e distribuzione di acqua in brocca. Tra tutti, due gli aspetti più curiosi degli ecoristoranti: la possibilità per i clienti di portare a casa il cibo eccedente in appositi contenitori e la creazione di un menù “rifiuti zero” (anche economicamente sostenibile) con prodotti non valorizzati come la buccia della frutta. Nel mese di giugno è stato organizzato anche un concorso fotografico sul profilo Instagram @ecoristoranti che mette in palio una cena per due.
Tempo fa ho partecipato a una cena con menù “rifiuti zero” (davvero buona!!) a Moncalieri, in provincia di Torino, e alcune delle cose dette durante quella serata sulla necessità di implementare l’attenzione per la raccolta differenziata dei le ho ritrovate in un libricino a tema, Ecologia del risparmio, scritto da Giulia Landini e edito da La Linea. Tra le pagine, partendo dai “sei comandamenti dell’ecologista”, si incontrano consigli per i lavori domestici (dalla pulizia delle stoviglie con l’aceto all’uso del bicarbonato) e ricette per la produzione in casa di pane e altri prodotti di consumo quotidiano. “La nostra società ci insegna che anche l’avanzo è da buttare, soprattutto se “cucinato”. In passato, però, chiedete pure alle nonne, non era così (…). I vantaggi di far da mangiare con gli avanzi sono molteplici: non si butta via niente; ci si arrangia con quello che c’è in frigorifero o nel congelatore; si cucina una volta, in porzioni più abbondanti, e ci si ritrova, il giorno dopo, la materia prima per dare vita ad altri piatti succulenti” (pag 101). Ancora, si leggono esempi di riciclo creativo e di organizzazione vacanze low cost. L’autrice del volumetto (rigorosamente stampato su carta riciclata) intende far prendere coscienza al lettore che tante piccole abitudini possono contribuire non solo al risparmio ma anche alla diffusione di uno stile di vita più salutare per il corpo e per la mente.