Alla passione per le moto sommiamo la voglia di percorrere strade oltre i confini dell’Italia, dove si incontrano culture diverse e altri paesaggi: ecco il ritratto di quattro “fuori di testa” (così si definiscono gli stessi protagonisti) partiti da Torino il 18 aprile con destinazione Pechino. La tabella di marcia indica l’arrivo nella metropoli cinese per il 23 giugno e il rientro nella città con il castello di Barbarossa (la piemontese Moncalieri) per il 22 agosto.
Loro sono quattro pensionati. Anzi, ora solo più tre. Infatti, il più anziano del gruppo, il 69ennne Franco Agnelli, è appena rientrato dopo essere stato operato in seguito ad una caduta dalle scale: un fatto che pare quasi un banale incidente domestico, lontano dall’immagine del motociclista che va all’avventura incurante della polvere della strada e della pioggia. Agnelli, che sognava di festeggiare il 70esimo compleanno a Samarcanda, guidava il fuoristrada carico di scorte alimentari e attrezzi a cui i motociclisti hanno dovuto rinunciare, cercando di mettere l’indispensabile in sella alle motociclette per continuare il viaggio. Restano quindi Marco Cittaro, 56enne ed ex impiegato tecnico; Renato Ghezzo, 53enne e prima imprenditore che ha già alle spalle sei viaggi a Capo Nord; il lombardo Angelo Paron, 56enne ed ex autista di camion.
Il percorso si allunga per quasi 30.000 chilometri. Salpati da Ancona alla volta della Grecia e passati in Turchia, i motociclisti attraverseranno Georgia e Azerbaijan; a bordo di un traghetto taglieranno il Mar Caspio, poi andranno in Turkmenistan, Uzbekistan e in Kirgistan; poi, proseguiranno per le strade della Cina e del Tibet. Facendo rotta verso casa, passeranno in Mongolia, Russia, Ucraina, Moldavia, Romania, Ungheria e Slovenia. Lungo il tragitto affronteranno cime di 5.000 metri, deserti e strade impervie. La trafila burocratica per organizzare il tutto è iniziata nel settembre 2009 con la caccia alle informazioni su come ottenere i visti per i diversi Paesi: “In Cina, ad esempio, chi viaggia con un mezzo proprio deve sostenere una prova di guida sul posto e cambiare la targa del veicolo – accenna Cittaro – Puoi entrare in Turkmenistan solo se hai una lettera d’invito di un’agenzia locale e così ne abbiamo cercata una su internet e contattata attraverso una torinese; la clausola è che si sia accompagnati da una guida del Paese”. Per il resto, notti in tenda e cibo tipico.
Le moto sono dotate di bussole e navigatori. Sui caschi hanno montato delle piccole telecamere per riprendere il viaggio: l’intenzione è quella di montare un film. Intanto, sul blog http://4bikersfol.blogspot.com, che aggiornano appena possibile, si può leggere qualche stralcio di giornata ed augurare ai “fuori di testa” un grosso in bocca al lupo. “Non vogliamo metterci alla prova come si può fare magari a vent’anni e con un po’ di incoscienza – commenta Ghezzo – E’ la curiosità che ci spinge, ma alla nostra età compiere un viaggio simile è frutto di una scelta più consapevole”. E scorrendo gli ultimi commenti, pare che Frenk (l’infortunato, veramente sfortunato) non abbia perso la speranza di riuscire a raggiungere gli amici…Vedremo e speriamo.
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